Il metodo su cui si basa il processo di superfinitura isotropica, chimicamente accelerato, è un processo meccanico/chimico non abrasivo che come risultato conferisce una serie di proprietà benefiche che vanno ben al di là della riduzione d’attrito, in quanto:

  • la lavorazione viene effettuata in soluzione acquosa e pertanto i pezzi non subiscono alterazioni da surriscaldamento;
  • il processo è basato su una reazione di conversione superficiale che non genera idrogeno e quindi risulta metallurgicamente sicuro;
  • non ci sono effetti dannosi alla geometria dei pezzi.

Rispetto alle finiture superficiali analoghe prodotte con altre tecniche, le superfici di questo tipo sono ineguagliabili nella loro eccezionale capacità di ridurre l’attrito, l’usura, il rumore, e anche la fatica dinamica da contatto. L’attivatore chimico che produce la reazione di conversione è per definizione chimica neutro (PH ~ 5,5) e che il processo viene normalmente effettuato a temperatura ambiente. Non esiste pertanto la possibilità di infragilimento da idrogeno o di bruciatura da rettifica, come è invece comune nelle lavorazioni di rettifica meccanica.

L’attivatore produce sulla superficie dei pezzi metallici da trattare un rivestimento di conversione stabile e più tenero del metallo base.

Il processo di superfinitura asporta il rivestimento di conversione dai ‘picchi’ delle superfici dei pezzi, eliminando un micro strato di metallo, lasciando però inalterate le ‘valli’.

Durante il processo i picchi delle superfici metalliche subiscono una seconda reazione che riforma completamente il rivestimento di conversione; il rivestimento di conversione si riforma continuamente e viene continuamente asportato, dando così luogo al meccanismo di levigatura delle superfici. Il processo viene portato avanti finché le superfici dei pezzi non risultano esenti da asperità e levigate con il grado di finitura superficiale desiderato.

La lucidatura finale  non asporta metallo, ma rimuove completamente il rivestimento di conversione restante dalla superficie dei pezzi producendo un aspetto speculare e applicando nello stesso tempo un leggero strato di protezione antiruggine alla superficie.

La superfinitura permette di ottenere superfici con una rugosità anche sino a  0,01 μm e una tessitura della superficie non orientata; la superficie isotropica, non presentando direzioni preferenziali della conformazione geometrica, consente ai componenti di essere più resistenti. Le tradizionali tecniche di molatura, levigatura, lappatura non eliminano le asperità, ma le trasformano in righe di asperità più brevi. Le parti trattate in questo modo durante il loro funzionamento, sono sottoposti a una intensa deformazione, usura e fatica da contatto.

La differenza tra una superficie rettificata e una superficie “con super finitura ISOTROPICA” è evidente: oltre ad una riduzione della rugosità, si nota anche una un’asportazione di tutte le tracce lasciate dai taglienti della mola.

Il miglioramento più evidente sui componenti è la riduzione d’attrito causata dalla superficie ultra liscia, ma non solo; la diminuzione dell’attrito causa anche una significativa riduzione del rumore, delle temperature d’esercizio, riduce sensibilmente il fenomeno di pitting e riduce l’usura e le frizioni parassite. In sostanza il Trattamento di superfinitura  permette di ottenere numerosi vantaggi: maggiore resa e allungamento della vita dei pezzi, riduzione dei consumi, riduzione dei costi, riduzione dei consumi energetici, riduzione degli attriti e delle temperature d’esercizio e  incremento delle performance meccaniche